La registrazione di un marchio “verde”: una guida per i titolari di imprese

Come funziona la registrazione del marchio quando questo identifica un prodotto o “verde”? L’urgenza di affrontare il cambiamento climatico è sempre più evidente. I consumatori sono sempre più attenti alla sostenibilità e alla cura dell’ambiente, e questo sta guidando la domanda di beni e servizi “green”. I titolari di marchi possono sfruttare questa tendenza registrando marchi che comunicano le credenziali ambientali dei loro prodotti o servizi. Ma, attenzione ai limiti per la registrazione e alle caratteristiche ad essa necessarie.

Un recente rapporto dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) ha rilevato che nel 2021 sono stati depositati 18.726 marchi “verdi”. Questo rappresenta un aumento del 12% rispetto al 2020. Tuttavia, è importante notare che non tutti i termini verdi sono ammissibili alla registrazione come marchi.

La Corte Generale dell’UE ha infatti stabilito che alcuni termini verdi, come “eco” e “green” possono essere considerati descrittivi e quindi non ammissibili come marchi. Questo perché tali termini richiamano (appunto descrivono) caratteristiche dei prodotti o dei servizi contraddistinti riferite appunto all’ecologia, al rispetto ambientale ed alla eco compatibilità. Ma non solo. Man mano che i consumatori diventano più consapevoli delle sfide ambientali diventerà sempre più difficile, per i titolari, registrare un marchio verde che utilizzi termini verdi. Questo perché i consumatori saranno sempre più in grado di riconoscere i termini verdi ed associarli alle caratteristiche dei prodotti o servizi, identificandoli quindi come descrittivi. Mentre, per poter procedere alla registrazione del marchio, è importante scegliere un termine che sia distintivo e non descrittivo.

Guida per la registrazione di un marchio verde

Il primo passo per registrare un marchio verde è scegliere un marchio che sia distintivo. Ricordiamo che la differenza principale tra un marchio descrittivo e un marchio distintivo è che un marchio descrittivo è un marchio che descrive le caratteristiche o le funzioni di un dato prodotto o servizio, mentre un marchio distintivo è un marchio che non ha attinenza alcuna con i prodotti/servizi rivendicati, ma – semplicemente – identifica in modo univoco la propria origine imprenditoriale. Ad esempio, l’ipotetico marchio “succo di frutta” relativamente a prodotti quali “estratti e polpa di frutta” è un marchio descrittivo perché descrive la natura del prodotto e non è in grado di distinguere questo prodotto dai prodotti di un’altra azienda.

Un marchio distintivo è un marchio che invece è unico e non descrittivo. Parlando di succhi di frutta, per continuare l’esempio, il marchio “Yoga”; è un marchio distintivo perché è un nome unico che non descrive le caratteristiche o le funzioni del prodotto cui si riferisce. Piuttosto identifica il prodotto in relazione a tutti gli altri prodotti aventi la stessa funzione (succhi di frutta). Ecco perché i marchi che utilizzano termini verdi, come “eco” e “green”, sono spesso considerati descrittivi e quindi non ammissibili come marchi.

Ricerca di anteriorità

Una volta scelto un marchio, è importante effettuare una ricerca di anteriorità per verificare che il marchio non sia già stato registrato da altri. Una ricerca di anteriorità può essere effettuata presso l’ufficio di proprietà intellettuale del paese o della giurisdizione in cui si desidera registrare il marchio tramite appositi database professionali ovvero attraverso i database pubblici talvolta disponibili.

Presentazione della domanda di registrazione

Una volta effettuata la ricerca di anteriorità, è possibile presentare una domanda di registrazione del marchio presso l’ufficio di proprietà intellettuale. La domanda di registrazione deve includere informazioni sul titolare, sul marchio, la classe o le classi di prodotti o servizi per cui si richiede la registrazione ed in alcuni casi anche una sua descrizione.

Procedura di registrazione

L’ufficio di proprietà intellettuale esaminerà la domanda di registrazione e determinerà se il marchio è valido secondo le norme in tema di requisiti assoluti (in alcuni paesi il marchio viene anche esaminato in relazione a diritti anteriori di terzi, i c.d. diritti relativi). Se la domanda viene approvata, il marchio verrà proposto per la pubblicazione e la possibile opponibilità da parte dei terzi, superata con successo questa fase il diritto verrà registrato e il titolare del marchio avrà il diritto esclusivo di utilizzare il marchio per i prodotti o servizi per cui è stato registrato.

Informazioni sui costi e sui tempi per registrare un marchio verde:

I costi per registrare un marchio verde variano a seconda del paese in cui viene presentata la domanda. In Italia, i costi per registrare un marchio partono da circa 250 euro. Anche i tempi per registrare un marchio variano a seconda del paese  in cui viene presentata la domanda. In Italia, la procedura di registrazione di un marchio può richiedere circa 6-12 mesi.

In conclusione

La registrazione di un marchio verde può essere un modo efficace per comunicare le credenziali ambientali di un prodotto o servizio. Tuttavia, è importante essere consapevoli delle sfide legali che possono essere associate alla registrazione di un marchio verde. E, soprattutto, farsi assistere da professionisti della registrazione del marchio. Come, ad esempio, i professionisti dello Studio Dragotti.

Dragotti & Associati è uno studio professionale specializzato nella consulenza in materia di protezione della proprietà intellettuale ed industriale. Questa attività comprende i servizi professionali relativi allo studio, alla stesura ed al deposito di domande di brevetto, modello di utilità, design e marchio di impresa. I professionisti dello studio Dragotti & Associati assistono il cliente prima, durante e dopo la registrazione di un brevetto per valorizzare e tutelare la sua innovazione.